mercoledì 28 dicembre 2011

LEGGI, QUESTO E’ IMPORTANTE: FARE RICAPITOLAZIONE

“Qualunque sia il limite del Nirvana
Quello è il limite dell’esistenza ciclica (samsara ) .
Non c’è nemmeno la più piccola differenza fra loro
E nemmeno la cosa più sottile”
(Nagarjuna, Mulamadhyamakakarika 25)



Fare ricapitolazione è qualcosa che non metto in atto spesso e che, secondo me, è una pratica avanzata che presuppone alcune conoiscenze di base sul sorgere in dipendenza (ne ho parlato in altre news). Fare ricollezione implica, tra l’altro, un riportare alla mente le motivazioni più importanti della pratica meditativa, ammesso che le si abbiano chiare. E’, parafrasando un vecchio titolo, guardare l’altra faccia della collina. Che significa questo?

Capita talvolta di perdere un po’ le motivazioni della pratica, di subire una perdita di significato. Come mai, ci si chiede, non provo più l’entusiasmo di una volta? Ci si può accorgere, allora, di come le influenze mondane si siano infiltrate nella mente e ci abbiano portato a una perdita di senso. Ciò è, forse, ancor più facile nella pratica buddhista dove l’autogratificazione è vista con sospetto e dove, spesso, l’attenzione all’accettazione delle cose come sono, porta a chiedersi: se devo accettare le cose come sono, quindi come sono già, a che scopo sottopormi a questa che resta pur sempre una disciplina e che, come tutte le discipline, ha senz’altro un aspetto più o meno costrittivo? E, ancora, sempre parafrasando la famosa frase di Nagarjuna posta all’inizio di questa Newsletter, se Samsara, la vita mondana, e Nirvana non hanno un limite di separazione, per che cosa sto lottando con me stesso? In fondo il Nirvana è già qui. Ma anche senza queste considerazioni, il mondo edonistico in cui viviamo, ci spinge a dirci: ma chi me lo fa fare di mettermi qui seduto a perdere mezz’ora del mio tempo?!? Il tempo è prezioso. Altre cose mi gratificano senza dubbio di più.

Ed è così che, dopo le prime volte di incontri, il numero delle persone scema. Ma è, forse, sempre stato così.

Torniamo alla ricollezione. Anche il meditante più avanzato può subire una crisi di senso. Come dicevo più sopra gli aspetti mondani piano piano si infiltrano nella pratica. Si continua a praticare, ma c’è una perdita di significato. Si stringono i denti e si continua ma sempre più ci si interroga: cosa sto facendo? Mi sto autoingannando? Ho perso la Via?

Questo tipo di dubbi, se può essere di consolazione, ha sfiorato prima o poi tutti i meditatori o perfino i grandi mistici, di tutte le tradizioni religiose. Diciamo pure che il dubbio, anzi, fa parte della via. A patto che lo sappiamo usare.

Così, mentre pratichiamo, anche se ci diamo come mantra la formula ‘senza scopo, senza direzione’, una formula che già di per sé dovrebbe essere risolutiva e chiara nella sua indicazione di un percorso che è un non-percorso, pure i residui egoici, più o meno evidenti, più o meno frequenti, possono venire a galla con un senso sottile di insoddisfazione. E allora, chi ha avuto esperienze meditative particolari, si trova in difficoltà nel suo tentativo di reiterarle. Chi ha praticato i JHANA o DHYANA vorrebbe entrarvi di nuovo; chi ha avuto un satori o esperienza di risveglio vorrebbe provarla ancora; chi ha provato il gusto della Liberazione vorrebbe tornare a gustare di nuovo la libertà. Poiché però proprio il desiderare è nemico di queste esperienze ed esse non sono riproducibili a volontà come qualcosa di scientifico, si insinua in noi un sottile senso di insoddisfazione. E allora, quando serve, facciamo ricollezione. 

Nell’ultima parte della meditazione, esaminiamo proprio la nostra esperienza. Da dove viene questa insoddisfazione? Dal non ottenimento. MA, MA, MA…ma non è proprio questo non-ottenimento che volevamo ottenere (mi si perdoni il gioco di parole) ? Osserviamo a fondo questa cosa. Non ho ottenuto nulla. Bene. L’ottenere è legato, determinato dal desiderio, dal desiderare. E non è questo desiderare la matrice di tutti i nostri guai? E se nella pratica meditativa non ottengo nessuna esperienza particolare, non è questa la vera libertà? Posso sprofondarmi in questo non-ottenere, posso guardare con soddisfazione l’altro lato di questa collina? Se non ottengo nulla non ho nulla a cui attaccarmi, nulla da difendere, nulla da proporre, nulla… Certo, dal punto di vista normale, questo è riduttivo, richiama la pseudo saggezza (o vera saggezza?) della volpe che, riguardo all’uva a cui non può arrivare, dichiara: ‘Tanto è acerba’. 

Ma la ruota del ‘sorgere in dipendenza’ pone proprio il desiderio come cardine del sorgere di ogni nostro spetto della vita e l’afferrare come suo anello successivo. Ed ecco che, meraviglia delle meraviglie, mi accorgo che ero già dove volevo arrivare, al non-ottenere. Chi non vede la semplicità di questo risultato, che è un non-risultato, può andare a cercare mille maestri di meditazione ma non capirà mai che deve SEMPLICEMENTE ARRIVARE DOVE GIA’ SI TROVA!!! Che però, si badi, non è affato credere che questo si identifichi con la vita stolta ordinaria. Il liberato, il risvegliato è simile allo ‘scemo del villaggio’ ma lo scemo del villaggio non è un liberato, un risvegliato. Riflettiamo su questo!

NOTA: Questo è davvero un testo importante, uno dei testi più importanti da me prodotti in questi anni. Riflettiamoci sopra!

NON E’ MAI TROPPO TARDI PER IMPARARE LA MEDITAZIONE!


NON C’E’ NULLA DI DIFFICILE NELLO STARE SEDUTI E GUARDARSI. A S. ANDREA DI COMPITO, IN VIA DELLA TORRE 9 (FINCHE’ C’E’ BEL TEMPO ALL’APERTO, IN VIA COL DEL MORO, QUINDI EVENTUALMENTE TELEFONATE, 0583.977051). CHIEDETE L’ISCRIZIONE ALLA NEWS E ANCHE PER AMICI E SE CAMBIATE INDIRIZZO E-MAIL SEGNALATECELO.


AVVISO

Da venerdì 2 Dicembre, ore 21,15, è iniziato un corso di meditazione anche a Lucca. Indirizzo: via del fosso 132, a dx uscendo da piazza San Francesco, verso via dei borghi, lato dx., campanello F.Donati. Poi il sabato vi è la solita seduta di meditazione a S. Andrea di Compito, via della Torre 9, ore 15,30. Si ricorda anche che come ogni anno, dal 2 al 6 gennaio, si può partecipare al ritiro di meditazione a S. Andrea di Compito.
Le sedute comuni di Meditazione si svolgono ogni sabato pomeriggio, dalle 15, 30 alle 16,30 circa, a S. Andrea di Compito (Lucca) - Via della Torre 9.
______________________________________
CHIUNQUE E’ BENVENUTO
______________________________________
Visit the Kungfu site "Wudang Baguazhang"
http://wudangbaguazhang.altervista.org/