giovedì 8 settembre 2011

La Visione profonda

“Qualunque sia il limite del Nirvana
Quello è il limite dell’esistenza ciclica (samsara ) .
Non c’è nemmeno la più piccola differenza fra loro
E nemmeno la cosa più sottile”
 (Nagarjuna, Mulamadhyamakakarika 25)

Praticare la meditazione deve servire a vivere meglio, diciamo con consapevolezza e accettazione. Ma non vi può essere accettazione se non vi è visione profonda. Visione profonda. Che vuol dire? Vuol dire penetrare al di là delle cose, restando nelle cose. Anche per chi pratica meditazione, capitano periodi di offuscamento di questa visione profonda. Succede quando invece di avere la visione delle cose, le cose, i fatti, prendono possesso di noi. La vita di tutti i giorni sta lì a testimoniarcelo: l’amore, la famiglia, la situazione economica, la crisi… sono tutti fattori che portano a quell’offuscamento di cui dicevo prima. Sia chiaro, non sto dicendo che bisogna trovare una via di fuga da tutto ciò. Sto dicendo che bisogna penetrare i fattori del reale e accettarli pur mettendo in atto le strategie del cambiamento.
Sedere in meditazione è il primo passo. Non si vedono le cose come sono realmente se ci affanniamo ad agire e pensare. Non si possono fare BENE due cose per volta. Si possono fare, ma non bene, non andando a fondo. Bisogna rallentare, bisogna trovare quel momento in cui, nella non attività fisica, nella seduta in cui non c’è niente altro da fare, possiamo portare il nostro occhio mentale più in profondità alla nostra situazione. Possiamo fare quello che viene chiamato ricollezione, richiamare cioè alla mente tutti i dati del nostro essere attuale, vedere quali sono gli elementi di confusione (e quindi di sofferenza), intuirne le cause e accettare il tutto. Sì, se io, in questa particolare situazione, sono così è perché vi sono cause e condizioni precedenti. Potrei dunque essere, io qui e ora, diverso da quello che sono qui e ora? Evidentemente no. Quella tale causa X, quella tale condizione Y, hanno creato quello che sono io ora e quello che sto sperimentando io ora. E, si badi bene, la sofferenza è sempre colpa nostra, un problema nostro,  inutile dare la colpa a questo o  a quello. E’ come noi reagiamo a quello che accade. Quindi è qualcosa che è dentro di noi. Sono le nostre tendenze più o meno evidenti, più o meno nascoste, che ci fanno reagire come reagiamo, soffrire come soffriamo. Gli altri o i fattori esterni in genere sono solo LE CONDIZIONI per fare venire alla luce quella che è la nostra reazione. LE CAUSE stanno in noi.
Quale altro creatrore di religioni, a parte il Buddha, il Risvegliato, ha fatto una tale analisi psicologica dell’essere umano? Tutti hanno parlato di peccato, di un dover essere così e cosà ma non vi è nessuna analisi approfondita dell’essere umano. Invece il Buddha ha detto: dovuto alla nostra ignoranza di base, condizione generale dell’essere umano, ignoranza più o meno voluta riguardo alla vita e a come si svolgono davvero le cose, sorgono da essa condizionate le nostre predisposizioni mentali (sankhara) da cui a sua volta è condizionato il sorgere della nostra coscienza (vinnana): La nostra coscienza è quello che davvero ci forma, sia fisicamente che mentalmente (nama-rupa), mentalità e fisicità-sì, il Buddha aveva visto già 2500 anni fa come perfino la nostra fisicità sia condizionata dalla coscienza). Questa mentalità e fisicità influenza anche l’azione delle nostre sfere sensoriali (salayatana, cioè la sfera di azione dell’occhio, dell’orecchio ecc.  e dei vari tipi di coscienza che si creano da esse) e da queste è condizionato il contatto (phassa) con l’esterno da cui sorge a sua volta una sensazione (vedana), piacevole o spiacevole, che a sua volta condiziona la ‘sete’ (tanha) o il suo rovescio, l’avversione. La sete condiziona l’afferramento (upadana) che a sua volta condiziona il venire in essere, o divenire (bhava) di una nuova situazione che si sviluppa poi attraverso nascita (jati) , deterioramento e morte o scomparsa. Questi 12 anelli costituiscono nell’analisi del Risvegliato la catena del SORGERE CONDIZIONATO.
Ci dimentichiamo di questa mirabile analisi ed ecco che, tutto a un tratto, ci troviamo in situazioni ingarbugliate e di sofferenza. La stragrande maggioranza delle persone dà la colpa ad altro: una persona, una situazione ecc., ma in verità la colpa è sempre nostra. Noi abbiamo desiderato afferrare una situazione, noi l’abbiamo afferrata e in base alle nostre predisposizioni siamo entrati nella sofferenza. Ci troviamo lì dove siamo perché, favorite da certe condizioni sia interne che esterne a noi, le nostre predisposizioni ci hanno portato in quel certo particolare modo della nostra mentalità-fisicità ad entrare in contatto, a provare o riprovare quella sensazione (o avversione) che ci ha proiettato verso l’afferramento  e verso poi il sorgere della situazione attuale.
Si può essere diversamente da quello che siamo qui e ora? Nella ricollezione che facciamo, viste le cause e condizioni che hanno creato la situazione attuale, si può solo vedere la nostra foto del momento. Possiamo cambiare una fotografia? Sì, potremmo, al giorno d’oggi ci sono tanti programmi di fotoritocco. Ma la persona così com’è stata ripresa dalla nostra fotografia mentale, quella è proprio così, non possiamo farci niente. E allora accettiamo: io sono così, sono proprio così, ci sono cause per cui in questo momento (e solo per questo momento) non posso essere che così. Ma vediamo anche che essere così come siamo ci fa star male. Ci sono allora due possibilità: o accettiamo fino in fondo di essere come siamo ora o cominciamo a cambiare. A noi la scelta. In ogni caso, in entrambi i casi, dobbiamo essere consapevoli e accettare.
_____________________

NON E’ MAI TROPPO TARDI PER IMPARARE LA MEDITAZIONE!
NON C’E’ NULLA  DI  DIFFICILE NELLO STARE SEDUTI  E GUARDARSI.  A  S. ANDREA DI COMPITO, IN VIA DELLA TORRE 9 (FINCHE’ C’E’ BEL TEMPO ALL’APERTO, IN VIA COL DEL MORO, QUINDI EVENTUALMENTE TELEFONATE, 0583.977051). CHIEDETE L’ISCRIZIONE ALLA NEWS E ANCHE PER AMICI E SE CAMBIATE INDIRIZZO E-MAIL SEGNALATECELO.
Le sedute comuni di Meditazione si svolgono ogni sabato pomeriggio, dalle 15, 30 alle 16,30 circa, a S. Andrea di Compito (Lucca) - Via della Torre 9.
______________________________________
CHIUNQUE E’ BENVENUTO
______________________________________
Visit the Kungfu site "Wudang Baguazhang"
http://wudangbaguazhang.altervista.org/