AH, L’ESTATE 2018!
Ho visto più cose di me in questa
estate che in parecchi anni passati.
Siamo andati a vedere un concerto
di GG a Viareggio. Non dirò con chi ero, non importa. Fatto sta che sono stato
coinvolto, controvoglia, nella disobbedienza (civile ovviamente) a certe regole che
ci erano state imposte sul momento, regole vere o presunte riguardo alla
sicurezza. Questo mi ha colpito fortemente, psicologicamente e mi ha creato,
quella sera, uno stato di profondo disagio. Mi è venuto forte il contrasto con
quello che ero tanti anni fa, quando sarei andato a nozze con gioia con la
disobbedienza, fiero della mia trasgressività politico-sociale. Ed eccomi ora,
pensavo, ridotto a una larva obbediente a tutte le regole (o quasi) . E questa,
pensavo, è una presa di coscienza reale di quello che sono diventato nel tempo.
Non c’è quasi più niente del Loriano di una volta. E la colpa è della
meditazione, dell’attenzione quasi ossessiva all’osservazione degli stati
mentali. Così guardo alla mia storia passata con un misto di osservazione
curiosa: vedo quello che ero, vedo i cambiamenti che si sono prodotti nel
tempo, vedo quello che sono ora. Un disastro! O una liberazione! Dipende.
L’altra sera abbiamo visto un film
al cinema all’aperto, ‘Mamma mia’ , una sorta di musical. Non mi sono mai
piaciuti i musical ma film come ‘Grease’ hanno senz’altro un valore. Così, non
male predisposto, sono / siamo andati a vederlo. Che disastro: Mentre lo
guardavo, all’inizio con pazienza, vedevo quanto era insulso e come i modelli
che proponeva fossero fasulli, i modelli di una vera o presunta ‘festosità’ del
superficiale, i modelli dell’aperi-cena (così lo definisco io) , dello spritz e
di quella socialità sopra le righe che si vede nella pubblicità degli
aperitivi, delle birre, dei cellulari. Così non ho potuto trattenermi dal dire:
‘Che boiata’ (mancava il ‘pazzesca’ di Paolo Villaggio) . Una nostra amica era
anche più radicale: “Ci meritiamo davvero i Salvini!” . In passato mi sarei
alzato sdegnosamente e me ne sarei andato. Ora invece sono rimasto
pazientemente a vederlo (e un po’ a guardarmi, a vedere se potevo sopportare
con pazienza) . Quando siamo usciti, ero un po’ cupo (forse per lo sforzo che
avevo fatto nel trattenermi) e mi è stato fatto notare dalla mia compagna. Ho
cercato di dissimulare, per non essere sempre il solito critico, ma credo si
capisse bene. Però, quasi subito, mentre camminavo, sono stato colpito dalla
consapevolezza che il mio atteggiamento era ‘di parte’ e non in linea con la
mia pratica meditativa che esige di non dare giudizi, di non discriminare, di
non ‘prendere parte’ (o perlomeno di ridurre al minimo queste attività mentali)
. E mi sono detto che non ero poi così diverso da quelle persone che in quegli
stessi giorni mi stavano criticando velenosamente, sul web, per certe mie
attività nel Kungfu. La differenza che ho visto era che queste persone mi hanno
fatto un attacco personale pieno di astio, io facevo un attacco a un genere di film
e non a delle persone. Mi sono poi detto: “C’è però davvero differenza?” . E ho
visto che non ce n’era molta.
Sono stato al funerale del mio caro
amico Domenico. Mentre ero in chiesa, ho praticato la consapevolezza e la
visione. Ho visto i miei cambiamenti, ho visto come grazie a queste ultime
esperienze mi sembra di avere fatto un ulteriore salto in avanti, un salto in
avanti che però mi immobilizza di fronte a tanti aspetti della vita. Mi è
sembrato di essere tornato agli inizi della mia pratica. In che senso? Nel
senso che ho visto ad es. tanti aspetti negativi che, negli anni, avevo
mantenuto (uno era la mia ‘famosa’ risatina sarcastica di fronte a certe
asserzioni; uno era stata la mia criticità radicale verso fedi
religiose o politiche, la mia
pseudo-superiorità intellettuale, insomma la mia presunzione) . Ho visto tutto
questo e, come all’inizio della mia pratica, HO ACCETTATO. Ho accettato che
quella era la mia fotografia di un momento X, un modo di essere per cui c’erano
cause e condizioni. Nello stesso tempo prendo atto e anche accetto la mia
profonda mutazione, mutazione rispetto al modo di porsi della maggior parte
delle persone (anche per questo faccio questa dichiarazione pubblica) , una
mutazione profonda che a volte mi mette in crisi e mi fa capire cos’è la mente
di un monaco. Ecco, la meditazione di consapevolezza e visione profonda
(Vipassana) davvero cambia le persone. Se in meglio o in peggio, ognuno lo
giudicherà per sé. Liberarsi, liberare la mente, porta a una sorta di
trascendenza e anche di estraneità (ma mai di ostilità) rispetto a questo
mondo.