sabato 20 dicembre 2014

26 maggio 2014

IL PENSIERO OSSESSIVO

“Qualunque sia il limite del Nirvana
Quello è il limite dell’esistenza ciclica (samsara ) .
Non c’è nemmeno la più piccola differenza fra loro
E nemmeno la cosa più sottile”
(Nagarjuna, Mulamadhyamakakarika 25) 
‘La pacificazione di ogni oggettivizzazione e la pacificazione dell’illusione. 
Nessun Dharma fu insegnato dal Buddha, in nessun tempo, in nessun luogo, ad alcuna persona’
(Nagarjuna, Mulamadhyamakakarika 25)


Lo scopo principale della pratica meditativa è la ‘liberazione della mente’, cetovimutti. Il nostro è un mondo di mente, tutto è mente, a livelli più o meno sviluppati. Perciò è ovvio che solo la liberazione della mente può portare alla vera libertà. La chiamano anche liberazione. C’è una tendenza a scrivere questo termine con la maiuscola. In realtà liberazione vuol dire semplicemente essere liberi.
Si può essere liberi senza una consapevolezza di ciò da cui occorre liberarsi? No di certo. Ecco perché nella meditazione che porta alla libertà la consapevolezza è così importante. Il Buddha individuò nelle ossessioni o corruzioni ciò che ci opprime. Le ossessioni possono essere di due tipi: piacevoli o spiacevoli. In genere ci adagiamo nelle prime ma la mente malata si ingolfa facilmente nelle seconde. Inoltre, il confine fra i due tipi di ossessione non è così netto. L’ossessione piacevole, ad es. l’innamoramento, si trasforma facilmente in ossessione spiacevole come ognuno di noi ha probabilmente sperimentato. E’quindi imperativo, per quella che gli psicologi chiamano ‘salute mentale’, cominciare a rendersi conto delle nostre ossessioni. Consapevolezza, appunto. Ma si può essere consapevoli davvero senza una pratica continua? Ecco perché praticare la meditazione di consapevolezza è così importante. Liberarsi dalle ossessioni. Le più potenti sono il sesso, la religione e la politica. Vi sono poi forme di interesse o divertimento che in certe persone diventano ossessive: il calcio, la ricerca degli extraterrestri, le teorie cospirazioniste e infinite altre. Un divertimento può essere un aspetto gradevole della vita ma può divenire ben presto un’ossessione pericolosa: il confine è incerto fra le due cose.
La persona ossessionata si crea un universo proprio dove tutto ruota intorno alla sua ossessione e il suo modo di pensare diventa impermeabile a qualsiasi critica. Non è soggetta cioè a quello che Karl Popper ha definito il concetto di falsificabilità , un termine di difficile comprensione e che serve a distinguere teorie con un carattere scientifico [nel senso di un procedimento scientifico del pensare] da teorie che non sono tali. La falsificabilità o fallibilismo consiste nel metodo di formulare congetture e sottoporle a confutazioni , anche in base a osservazioni empiriche, con la rinuncia ad ogni pretesa di certezza nel campo della scienza. In sostanza, rispetto a qualsiasi teoria o visione: c’è almeno qualcosa che può metterla in crisi? E il ricercatore, si fa carico di metterla in crisi? Questo, si badi bene, non è per affermare che una teoria è giusta: è giusta finché non viene dimostrata sbagliata. Ma è un metodo di pensare, una metodologia.
La persona ossessionata è, come dicevo, impermeabile ad ogni confutazione. Indipendentemente dal campo in cui opera la sua ossessione o teoria, la persona ossessionata è fondamentalmente UN CREDENTE. Si riconosce facilmente perché tende a parlare quasi esclusivamente di quello che è diventato il suo ‘centro di gravità permanente’ (eh, sì, caro Battiato, non è davvero una cosa positiva) o a difenderlo con le unghie e coi denti, a sentirsi offeso dalle eventuali messe in dubbio. Io ho molti amici che (purtroppo) sono così. Il mio più caro amico ad es. è sempre stato ossessionato da qualcosa, addirittura la sua mente produce rumore quando pensa. Sì, fa proprio così, è sonora: ‘mmmhmhh!’ . Altri sono ossessionati dalla politica o dalla religione. Una volta ad esempio io ero ossessionato dal Buddhismo, parlavo sempre di quello. Poi ho capito che l’essenza del Buddhismo è quella di non essere ossessionati. Ora, in effetti, ne parlo assai poco e con un certo ritegno. Altri miei conoscenti sono ancora ossessionati, chi dalla Madonna, chi da Stalin, chi dal Duce e così via. Ce n’è uno ossessionato da Evita Peron, addirittura.
I loro universi sono chiusi e limitati. Non parliamo poi di chi è ossessionato dal sesso.
Prendiamo ad es. la politica, per cui anch’io ho avuto, in passato, un interesse ossessivo. Oggi, pur continuando ad interessarmene, sono, ritengo, abbastanza libero dai pregiudizi che albergano in una posizione politica. La mia impostazione originaria è di sinistra ma la mia pratica meditativa (la vipassana o visione profonda) mi ha spinto sempre più a prendere le distanze dalla povertà di posizioni dogmatiche. Sono anche qui un relativista. E quindi vi voglio scandalizzare.
Pur se la classificazione di ‘cose di sinistra’ è abbastanza ambigua, vediamo ad es. quello che ha fatto, fa o cerca di fare Renzi – che poi riesca o meno è un’altra faccenda: 80 euro in più ai lavoratori, tassazione delle rendite bancarie al 26%, riduzione drastica degli stipendi dei manager, riduzione del carico fiscale alle imprese… non sono cose di sinistra? [E io dico sempre che per fare cose di sinistra ci vuole uno di destra- in questo caso di centro; quelli di sinistra hanno troppa paura di passare da comunisti!]. Bene, se queste cose le avesse fatte Bersani o un Ferrero, queste sarebbero state cose di sinistra, eccome. Siccome le fa un Renzi, allora sono qualcos’altro- ma cosa? [A scanso di equivoci: non sono un renziano, non sono niente: cerco solo di vedere le cose senza pregiudizi]. Bene questo è solo uno degli esempi di come una mente ossessionata applica le etichette in base alle sue ossessioni. Spesso, quasi sempre, la persona ossessionata è rigida, ogni sua affermazione crea conflitto e discussione. Occorre liberarsi.
Mi sento sempre più a disagio con le persone rigide, mi dispiace vedere tante persone amiche in questa condizione di rigidità. Però anche questo può essere un pericolo: se ci si attacca alla non rigidità, anche questa può diventare una forma di rigidità. Grazie al cielo c’è la salvaguardia della consapevolezza.

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Le sedute comuni di Meditazione si svolgono ogni sabato pomeriggio, dalle 15, 30 alle 16,30 circa, a S. Andrea di Compito (Lucca) - Via della Torre 9.
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