lunedì 19 marzo 2007

Ah sì?

C’è una storia simpatica su Hakuin, il famoso maestro Zen. Per la verità ho cercato invano, nella vita di Hakuin, un riscontro a questa storia, prendiamola perciò come una semplice parabola di quella che è la visione della Realtà ultima.



Allora si narra che Hakuin, mentre faceva la sua solita vita meditativa, ricevette la visita di un uomo arrabbiato che, mostrandole sua figlia ed un bambino, lo accusò di averla messa incinta. Perciò gli disse: “ Tieni tu il bambino e allevalo, visto che ne sei il padre!” . “Ah, sì?” Rispose Hakuin.

Passarono dieci anni ed il bambino crebbe. Nel frattempo la donna, presa dal rimorso, svelò al padre chi era stato realmente il suo amante. Il padre allora tornò da Hakuin,gli spiegò tutto con mille e mille scuse ed infine riprese il bambino.

“Ah, sì?” disse Hakuin.

Da questa storia si capisce come Hakuin fosse realmente libero, avesse superato ogni dualità mondana e fosse indifferente anche alla cattiva fama che gli veniva dall’essere accreditato come il padre.

Un’altra storia interessante è questa (ognuna di queste storie fa capire l’illuminazione da un determinato punto di vista- a ciascuno trarne il suo messaggio):

“Un giorno il governatore della provincia domandò a Taigu: ‘ Si dice che La Raccolta della Roccia Blu sia il libro più importantedello Zen; è vero?’

Taigu rispose: ‘ E’ vero’.

‘Potresti allora espormi uno o due casui di quel libro?’

‘Temo che non li capiresti’

Il governatore insistè e allora Taigu disse ad alta voce, citando il primo caso del libro: ‘ Essendo tutto vuoto non c’è nessuna santità’.

‘Non capisco’.

‘Che cosa ti avevo detto?’

Il maestro Tenkei vissuto veso gli inizi del ‘700 una volta citò la famosa poesia di un altro maestro con una variante:

Quando si siede in meditazione

Si vedono gli uomini

Andare e venire

Sopra il ponte

Esattamente così come sono .

Sempre Taigu, ritiratosi sulle montagne, scrisse questa poesia.

Non più problemi cittadini,

non più contese di giustizia;

in autunno spazzo

le foglie accanto al ruscello;

in primavera ascolto

gli uccelli sugli alberi .

Sonome era una famosa poetessa e una profonda studiosa del Buddhismo. Una volta scrisse al maestro Zen Unko: ‘ La radice della grande Via è non cercare né la verità né la falsità. Tutti lo sanno: ciò che ho detto non è niente di speciale. In quanto eventi dell’unica mente, i salici sono verdi e i fiori sono rossi. Stando così le cose, io passo il tempo componendo e recitando versi. Se queste poesie sono inutili, allora anche le scritture lo sono. Detesto tutto quanto sa di religione e la mia pratica quotidiana sono l’invocazione, la preghiera e il canto. Se andrò in paradiso, bene;se finirò all’inferno, bene lo stesso

Non c’è qualcosa che esista

Né qualcosa che possa essere vista o conosciuta

Né qualcosa che non esista:

questa è la lampada della verità

Il maestro Tenkei era solito ammonire così i suoi discepoli: ‘Dovete essere autentici in ogni cosa’ . Diceva inoltre: ‘ Guardate con i vostri occhi, ascoltate con le orecchie. Non c’è niente di nascosto nel mondo. Che volete che vi riveli?’

Illuminazione e humour vanno d’accordo:

Quando fu sul letto di morte, i discepoli chiesero a Suiwo una poesia di commiato. Egli si rifiutò ma, su loro insistenza, recitò:

Ho preso in giro

Buddha e maestri Zen

Per settantatrè anni.

Come parola ultima…

Quale? Quale?...

Kaaa!

Chiuse gli occhi e morì.

Riferendosi all’Illuminazione alla verità ultima, il maestro Torei disse:

‘I pesci vivono nell’acqua mna non sanno che c’è l’acqua; gli uomini vivono nella sublime verità ma non conoscono la verità’

Hakuin (torniamo a lui) aveva ottenuto, come molti ricercatori, un risveglio parziale. Decise quindi di compiere un grande sforzo per raggiungere il risveglio completo. Dopo un mese di strenui esercizi raggiunse il punto in cui dimenticò di mangiare e di dormire. Infine il cuore e i polmoni si ammalarono; egli udiva continuamente dei ronzii alle orecchie e aveva i piedi gelati. Diventato debole e sofferente fu indirizzato da qualcuno ad un eremita, Hakuyushi, che viveva in una caverna nelle montagne a est di Kyoto. Si diceva che l’eremita avesse duecento anni! All’aspetto sembrava solo uno sciocco. Dopo aver esaminato Hakuin aggrottò le sopracciglia e disse: ‘ Sei malato. L’eccessiva meditazione ti ha provocato gravi disturbi…’ . Hakuin rispose cghe avrebbe lasciato la meditazione per poter guarire. Hakuyushi sorrise e disse: ‘ La meditazione è corretta quando non c’è sforzo. Troppa meditazioneè una meditazione sbagliata. Ti sei ammalato per una meditazione sbagliata. Ora devi guarire con una meditazione giusta’ . Seguendo i suoi consigli, Hakuin guarì.

Nota: C’è chi medita troppo e c’è chi medita poco o niente. Qualcuno addirittura fa molti ritiri di meditazione, anche lunghi quindici giorni o un mese e non fa nemmeno un minuto di seduta quotidiana. Ho un caro amico che fa così. Io penso che sia meglio il contrario. Meglio poco tutti i giorni ma sempre (o perlomeno il più possibile). Allora la meditazione diventerà senza sforzo.

Riguardo le storie precedenti, potranno sembrare oscure ma sono tutte preziose. Tutte danno uno spunto verso il Risveglio, l’Illuminazione, la Libertà. Sta a noi trovarle nella loro apparente banalità.


Le sedute comuni di Meditazione si svolgono ogni sabato pomeriggio, dalle 15, 30 alle 16,30 circa, a S. Andrea di Compito (Lucca) - Via della Torre 9.
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CHIUNQUE E’ BENVENUTO
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