C’è una meditazione assai semplice ed alla portata di tutti: sorridere. E’ una pratica facile, tutti possono sperimentarla senza sforzo. Nello stesso tempo è una pratica avanzata: provate a stare con il sorriso interiore per un lungo tempo e dovrete confrontarvi quasi subito con la mente che vuole andare per conto suo.
La voglio spiegare qui perché chiunque, anche chi dubita di poter o voler mai fare meditazione (per pregiudizi, sfiducia in se stesso ecc.) può ugualmente provarla e trarne vantaggi, non solo mentali ma anche fisici. E’ infatti risaputo come la maggior parte – se non tutti- dei nostri malanni, sia di origine psico-somatica. Perciò provate questa pratica e risparmiate quelle 200/ 300.000 lire che spendereste per pratiche simili presso qualche guru new-age.
Sedete comodamente con la schiena dritta e la lingua al palato, dietro i denti. Respirate profondamente per sette volte, notando il su e giù del respiro ed associandovi una parola di vostra scelta che vi crea sicurezza, fiducia in voi stessi e tranquillità: Bud-dho, oppure pa-ce, Ge-sù o quello che preferite. Dopo questo, continuate per un po’ ad osservare il su e giù del respiro.
Assumete un atteggiamento di ‘giusto orgoglio’, come diceva Thubten Yesce, come foste già una divinità o un Buddha e, appunto come in un’immagine del Buddha, sorridete lievemente. Per farlo concentratevi sulle labbra, sentitene le sensazioni, e notate le ripercussioni nel vostro corpo e nella vostra mente.
Tutto qui.
Se volete approfondire la pratica, sorridete ai vostri organi interni, riempite gradualmente il corpo di sorriso- che probabilmente si manifesterà nella vostra mente come un tipo di chiarore o di luce- ed immaginate che anche il corpo ed i suoi singoli organi sorridano. Nel contempo non perdete la consapevolezza delle vostre labbra sempre atteggiate a lieve sorriso (potete pensare alla Gioconda).
Dopo aver riempito corpo e mente di sorriso, rilassando il corpo ed il viso, pensate ad una o più persone che vi hanno fatto del bene, visualizzatele e sorridete loro. Immaginate che anch’esse sorridano. Visualizzate poi qualcuno verso cui siete relativamente indifferenti. Sorridete ed immaginate il sorriso di questo qualcuno. Fate lo stesso con una persona ostile o per cui non riuscite a provare simpatia, poi verso il mondo animale, così pieno di sofferenza ed infine verso tutti gli esseri del mondo.
Un passo ancor più avanti è quello di irradiare il sorriso: prima nello spazio in cui vi trovate, poi fuori di esso, infine verso tutto il mondo e l’universo. RESTATE COSI’ CONCENTRATI NEL SOLO SORRISO IRRADIANTE. Sentite sparire i confini del corpo e divenite l’irradiazione.
A questo punto siete di fatto una divinità ( o un Buddha), irradiazione di amore e compassione per tutti gli esseri.
Se la meditazione in questo modo riesce bene, concentratevi sulla bella sensazione che provate, fisica e mentale e permeatene tutto il corpo. Questa è la base del primo jhāna/ dhyāna. Ma non pensate a questo o a voler ottenere qualcosa. Voi semplicemente fate il vostro esercizio, semplicemente sorridete!
Portate questa pratica nella vostra vita quotidiana. Di fronte ad ogni situazione ricordatevi di sorridere.
E’ CONSAPEVOLEZZA!